Nel corso della seduta del 14 Maggio del “Question Time”, il confronto tra la premier Giorgia Meloni e i deputati ha assunto toni aspri e imbarazzanti.
L’onorevole Magi, leader del partito +Europa ha interrotto l’intervento del deputato leghista, Riccardo Molinari, indossando un mantello bianco lungo il corpo, a copertura del viso, invocando il “fantasma del referendum”, vale a dire, il disinteressamento del centrodestra, in particolare della premier, sul referendum che si terrà l’8 e il 9 Giugno.
Il deputato, dopo i richiami del presidente Fontana, è stato allontanato dall’aula.
Successivamente il segretario del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte ha attaccato Giorgia Meloni sul Piano europeo del riarmo.
Il primo ministro ha ribattuto, ricordando al leader pentastellato l’aumento delle spese militari del 2% durante il suo governo, provocandolo con una battuta: “Sarà stato uno dei tanti Giuseppi visti in questi anni”.
Successivamente il premier è entrato nel merito della risposta.
Conte ha poi continuato sul tema “Gaza”, accusando Meloni e tutto il governo di non aver condannato la politica violenta condotta da Netanyhau e rivolgendosi all’aula ha invitato tutti i colleghi ad alzarsi in piedi, in memoria di tutte le vittime innocenti cadute a Gaza.
La maggioranza e la presidente Meloni non hanno risposto a questo appello e sono rimasti seduti.
Dai banchi dell’opposizione s’è levato il grido di “Vergogna!” con la leader Elly Schlein che si è scagliata contro la presidente del consiglio sul tema diventato il “cavallo di battaglia” del Partito Democratico: la sanità.
Schlein sostiene che il Governo Meloni stia smantellando la sanità pubblica, in favore di quella privata.
Meloni ha risposto in maniera diretta e secca, come solita fare, accusando la “Dem” di mentire, allo scopo di fare propaganda ha citato alcuni numeri che andrebbero a smentire la segretaria DEM e critica, a suo dire, lo scarso lavoro del Partito Democratico, sul tema, negli anni in cui è stato al governo.
Per la premier a fermare il fenomeno dei medici a gettone e a mettere un limite all’intramenia è stato proprio il suo governo e ha ricordato che l’ultima volta che in Italia sia stato scritto un “piano sanitario nazionale” il governo era guidato dal centrodestra, ribattendo che nei 10 anni in cui il PD ha guidato il nostro paese, non ha mai scritto o messo in campo un “piano sanitario nazionale” e solo oggi, che si trova all’opposizione dia importanza alla sanità.
Infine la Meloni, in maniera veemente, ha concluso che il governo vorrebbe riscrivere il “piano sanitario nazionale”, auspicando in ciò l’ausilio delle forze d’opposizione, in particolare riferendosi al PD, in maniera ironica, ha affermato di “Attuare delle macumbe per fare in modo che le cose vadano male e magari sperare di poter risalire nei sondaggi”.
Il presidente Fontana ha dato la facoltà di replica alla deputata Schlein, per l’intervento conclusivo di controdeduzione. La segretaria dei democratici nella sua risposta ha ribadito la presenza costante, ancora oggi, dei gettonisti e ha accusato la Meloni di “voler una sanità a misura del portafogli delle persone” e di “Togliere con una mano quello che finge di dare con l’altra” ed ha poi concluso affermando “La vostra è una vera e propria tassa Meloni”
La segretaria del Pd ha citato dati che evidenziano l’aumento delle liste d’attesa e ha continuato dicendo “Curarsi è diventato un lusso”.
“Quando una cosa va bene è merito suo, quando non funziona è sempre colpa degli altri, ma dopo 3 anni non ci sono scuse, la colpa è sua e gli italiani non sono fessi”
In seguito il Presidente Fontana ha dichiarato conclusa l’interrogazione a risposta immediata rivelatasi particolarmente accesa, con le opposizioni che non hanno risparmiato critiche rivolte al governo, in particolare a Giorgia Meloni, che ha saputo sempre farsi trovare pronta, sugli scudi e ha affrontato le questioni nel merito.
Mario Mitra
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