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Il piano finale di Netanyahu come soluzione per il conflitto in Medioriente

Il governo israeliano ha scelto la nuova strategia da adottare nel conflitto contro Hamas. Questa prevede la conquista di Gaza e il mantenimento dei territori, con forti attacchi contro il gruppo terroristico. Lo stesso governo ha esortato la popolazione civile di Gaza ad abbandonare la Striscia, con un “trasferimento volontario”, spostandosi verso sud. Inoltre secondo indiscrezioni è stata approvata anche la possibilità di distribuzione di aiuti umanitari, fermi da circa 2 mesi per evitare che finissero nelle mani dei terroristi.

“Abbiamo deciso, su consiglio del capo di stato maggiore, un’azione intensa per la sconfitta di Hamas, che ci aiuterà anche nella liberazione degli ostaggi” ha affermato il premier Netanyahu in un videomessaggio su X. “La popolazione della Striscia sarà spostata per proteggerla. Non entreremo nei dettagli, ma abbiamo discusso a lungo su cosa fare per gli ostaggi e per la vittoria. Una cosa è chiara: non ci saranno più ingressi e uscite, non ci saranno più incursioni”.

Si stima che il 70% degli israeliani sia fortemente in disaccordo con questa nuova operazione perché spaventata di perdere i propri concittadini ostaggi. Anche l’Onu ha respinto il piano del governo Netanyahu, perché esso prevederebbe un cambiamento radicale nella consegna degli aiuti umanitari.

di Pierpaolo Messina e Gabriele Galati